La nostra sezione

Consapevoli di vivere in un epoca dove 1/5 della popolazione gode dei 4/5 delle risorse del pianeta, dove la politica sembra essere totalmente asservita all’economia e guerre e carestie si susseguono per questioni di profitto uccidendo milioni di persone innocenti, mentre qui da noi, parte ricca del mondo, diritti fondamentali come il lavoro, la casa, la salute, la scuola, l’informazione, la cittadinanza, cuore della nostra Costituzione sono sottoposti a un lento e strisciante smantellamento, il 31 maggio 2009 è stata fondata, la sezione A.N.P.I di Bovisio Masciago.
Assumendosi l’impegno di riscoprire ciò che è stata la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo nel nostro comune e territorio, onorare, conservare e diffondere la memoria di coloro che con coraggio, dedizione e sacrificio anche della vita, contribuirono a consegnarci un paese libero e democratico, difendere la Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza e dai valori di giustizia, libertà, solidarietà e uguaglianza per cui si batterono i partigiani. Oggi attuata ancora soltanto in parte. In parte è invece ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno e un lavoro da compiere, per noi e per le generazioni future.


Attività 2011

2 Dicembre 2011

“INCONTRO ALL’AFGANISTAN”

Proviamo a diffondere la cultura della pace.

Ma quanto si potrebbe fare se l’economia di guerra venisse riconvertita in educazione alla pace, in aiuto allo sviluppo ed alla salute globale?

Foto Manifesto dell'iniziativa Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi

Abbiamo pensato che l’esperienza dell’Afghanistan, e l’esperienza di Emergency potrebbero aiutarci. Una serata di testimonianze, ma anche di cultura, di riflessione.
Proviamo a diffondere la cultura della pace. Possiamo cominciare.
È disponibile il video della serata.


1 Novembre 2011

NOVEMBRE 1944 – 2011

Celebrazione del 67o anniversario degli arresti e deportazione dei Partigiani di Bovisio Masciago

La vittoria della Libertà, arrivata grazie alla tenacia e all’eroismo di coloro che pagarono la disobbedienza al regime fascista ed all’occupazione nazista con le umiliazioni, le botte, le violenze, il carcere e la vita. È un risultato che va difeso ogni giorno con il nostro impegno civile.

Foto Manifesto della commemorazione Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi

Perchè gli ideali ed i valori incarnati dalla Resistenza siano il perno della nostra vita civile. Ideali quali la Libertà e la Giustizia sociale. Che per la Resistenza costituirono un binomio inscindibile. 67 anni dopo, abbiamo ancora tanto da fare per costruire l’Italia che quei giovani sognavano. Per questo siamo qui. Con noi qui, Bovisio Masciago ricorda i suoi figli, i suoi concittadini, i suoi giovani che fecero la scelta di diventare partigiani.


21 Ottobre 2011

CRISI: DUE ANNI DOPO,
IN QUALE CRISI SIAMO?

Incontro pubblico con:
Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori.
Gianmarco Bachi, giornalista di Radio Popolare.

Nel 2009 fallivano le banche, l’economia andava a pezzi , migliaia di persone perdevano il lavoro e la “Crisi” cominciava a soffocare le famiglie. Due anni dopo in quale “Crisi” siamo?

Foto Manifesto dell'iniziativa Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi Foto momenti di dibattito e interventi

Noi dell’A.N.P.I. siamo anche molto preoccupati perchè le misure del Governo per combattere la Crisi, lungi dal risolvere i problemi, in realtà scardinano a piene mani i dettami della nostra Carta Costituzionale nata dalla Resistenza, e attaccano gli impianti del nostro modello di vita disegnato dai nostri padri costituenti
È disponibile il video dell’intera serata.


17 Settembre 2011

CENA SOCIALE

Iscritti e simpatizzanti, attorno ad un tavolo

Una bella serata in compagnia e allegria. Occasione per presentare i progetti della nostra sezione per il nuovo anno, raccogliere osservazioni, critiche, riflessioni, e anche qualche complimento per le attività svolte nell’anno trascorso.

Foto, i volontari preparano la cena Foto, momenti della serata Foto, momenti della serata

Non ultima, una buona occasione per rimpinguare le casse della sezione, che non guasta. Una bella festa preparata con cura, con la partecipazione attiva di tutti quanti, compresi altri amici e compagni, che non hanno potuto partecipare fisicamente, ma hanno contribuito all’organizzazione. Un caro grazie a tutte/i.


12 Giugno 2011

FESTA DEL VOLONTARIATO 2011

Al parco della Resistenza e della Memoria le associazioni bovisiane si incontrano ed è festa.

1861 – 2011 Breve (ed incompleta) cronologia dell'Italia solidale. Prendiamo a prestito questi concetti e parole in cui ci riconosciamo dal FORUM TERZO SETTORE, di cui appreziamo la ricerca che invitiamo tutti a visitare

Foto, manifesto della festa Foto, Agostino Andermark, fondatore del movimento scout nella nostra zona Foto, momenti della festa e dei giochi dei bambini Foto momenti della festa e dei giochi dei bambini Foto momenti della festa e dei giochi dei bambini Foto momenti della festa e dei giochi dei bambini

Per sintetizzare il significato della partecipazione dell’A.N.P.I. a questa giornata di festa, di Unità d’Italia si può parlarne da molti punti di vista. Presentiamo una breve cronologia di attività sociali, percorsi culturali, leggi conquistate, etc. attraverso cui, in questi 150 anni, si sono uniti gli italiani. Unire gli italiani significa creare ponti dove vi erano fratture, riconoscere diritti dove erano negati, sostituire la discriminazione con l’uguaglianza, significa agire su molti fronti costruire coesione sociale, solidarietà, integrazione, sviluppare il welfare, migliorare le condizioni di lavoro, diffondere l’istruzione e la cultura. Gli italiani e i movimenti protagonisti di queste storie, di questo “cemento” che ha unito l’Italia e gli italiani, hanno costruito tali risultati con l’impegno di una vita in nome di ideali di libertà, fraternità e uguaglianza. Alcuni di loro hanno saputo dire dei “no” a violenze e lacerazioni che il loro tempo riteneva naturali. Altri hanno dato la loro vita poichà noi oggi potessimo godere di queste libertà. Insieme hanno cambiato il nostro Paese in meglio.


27 Maggio 2011

150 ANNI DI UNITÀ D’ITALIA

Comitato Genitori - A.N.P.I. propongono: Un approfondimento condotto dal Prof.Giovanni Missaglia
Foto Manifesto dell'iniziativa Foto intervento del Prof. Giovanni Missaglia

Se noi tutti, Nord e Sud, tra l’800 e il 900 entrammo nella modernità, fu perchè l'Italia si unì facendosi Stato…..Quell’unità rappresenta oggi, guardando al futuro, una conquista e un ancoraggio irrinunciabili. Rievocando la lotta per l’indipendenza e per la libertà d’Italia, assumendo il nome di “Secondo Risorgimento” il movimento partigiano intese dare una precisa definizione di se stesso, rivendicare in modo esplicito il carattere nazionale della guerra che conduceva...


13 Maggio 2011

IL SANGUE VERDE

Proiezione del film sulle proteste dei braccianti a Rosarno

La voce dei braccianti africani che hanno manifestato a Rosarno contro lo sfruttamento e la discriminazione: 7 volti, 7 storie e un’unica dignità.

Foto Manifesto dell'evento Foto Lcandina del film Il Sangue Verde Foto lettera di solidarietà dei lavoratori INNSE ai lavoratori migranti in lotta a Brescia Foto  lavoratori migranti in lotta a Brescia Foto  lavoratori migranti in lotta al presidio della torre Carlo Erba di via Imbonati a Milano Foto  lavoratori migranti in lotta sulla torre Carlo Erba di via Imbonati a Milano Foto presentazione dei relatori Foto Intervento del sidacalista della CGIL Foto Intervento di un lavoratore del presidio alla torre Carlo Erba Foto Intervento della Caritas locale. Foto Momenti del dibattito.

Dalla rivolta contro il caporalato mafioso dell’industria agroalimentare nelle provincie del sud Italia, alle proteste per i diritti di cittadinanza per i lavoratori migranti occupati nelle fabbriche del nord, una riflessione su come si trasformano le nostre vite, la nostra economia e i diritti di tutti.
Contributi di :
· Jorge Carazas: narrazione del drammatici giorni sotto la Torre di Via Imbonati a Milano.
· Lassaad Ben Nasr, funzionario FILLEA-CGIL Monza Brianza: condizioni di lavoro nei cantieri.
· Gli immigrati a Bovisio Masciago: dati e storie raccolte e raccontate dal Centro di ascolto della Caritas della Comunita pastorale Beato Luigi Monti.
È disponibile il video della serata.


25 Aprile 2011

FESTA DELLA LIBERAZIONE

Manifestazione cittadina

Il 25 aprile è festa, la festa delle persone libere, eguali, con pari dignità, solidali, cittadini d’Italia, d’Europa e del mondo. Donne uomini insieme, in pace in una patria comune che si chiama terra. Qualcuno giudica questa giornata di parte retorica inutile, superata, da cancellare. Noi dell’ANPI pensiamo che l’ideale e l’insegnamento della resistenza sono i principi guida per il progresso di un paese civile principi modernissimi, molto attuali per la rinascita di un paese in piena crisi economica sociale politica e civile.

foto, deposizione della corona e orazione alle 7 lapidi foto, deposizione della corona e orazione alle 7 lapidi foto, deposizione della corona e orazione alle 7 lapidi foto, deposizione della corona e orazione alle 7 lapidi foto, deposizione della corona al viale degli Eroi foto, corteo cittadino foto, deposizione della corona alla capelletta dei caduti della 2 guerra mondiale foto, deposizione della corona al parco di via Roma foto, discorsi conclusivi al Palazzo Comunale foto, discorsi conclusivi al Palazzo Comunale

Le riflessioni di due partigiani , Andermark e Pappalettera, per il ventennale della liberazione, lette in questo comune da Vincenzo Pappalettera: Parlo anche a nome degli altri sopravvissuti del C.L.N. clandestino di Bovisio. Per commemorare il ventennale della fine della vittoriosa lotta di liberazione si e deciso di non invitare un esponente politico di levatura nazionale ma di restare fra noi, cittadini di Bovisio, a ricordare il nostro contributo per il rinnovamento della vita della nazione, a ricordare soprattutto quelli di noi che consapevolmente esposero la vita sacrificandola per il bene comune, per riaffermare quegli ideali di civiltà e di libertà misconosciuti dalla barbarie nazifascista. Gli avvenimenti di Bovisio rispecchiano ciò che avvenne su scala nazionale dopo l’8 settembre 1943, quando cioè nazisti e fascisti ripresero il potere, dopo la breve pausa badogliana. Ci unimmo in un piccolo gruppo di cittadini, di diversa formazione culturale e politica, di differente esperienza di vita, con il proposito di combattere con l’azione tattica il fascismo. Fondammo il primo Comitato di Liberazione Nazionale nel quale vi erano rappresentati tutti i partiti antifascisti e la differenza di opinioni non fu un ostacolo al nostro intento comune: abbattere il fascismo. Poi, dopo la vittoria, avremmo democraticamente discusso il nuovo assetto politico da dare alla nazione. Noi decidemmo di combattere, pur sapendo che era più probabile perdere la vita che conservarla. E perdere la vita significava anche lasciare nelle lacrime ed indifesi i nostri cari. Discutemmo a lungo, certo era più comodo attendere passivamente i liberatori, ma noi volevamo contribuire ad abbattere il fascismo ed affrettare la fine della guerra che aveva seminato lutti, distruzioni e dolore in Europa e nel mondo. Eravamo pochi, disarmati ed inesperti nella vita cospirativa... Dall’altra parte della barricata vi erano i fascisti repubblicani pochi per fortuna di Bovisio e sapevamo che erano individui violenti e senza scrupoli, che alternavano la attività di consegna di loro compatrioti ai tedeschi con azioni di saccheggio e di rapina. Giunsero persino a litigare fra di loro per la spartizione del bottino e si uccisero. I tedeschi avevano dato loro carta bianca, mezzi ed armi... Fummo individuati, arrestati... Passammo giorni e notti da incubo, prima nella caserma della Guardia Nazionale Repubblicana di Mombello, dove ci picchiarono a sangue, poi ci consegnarono ai tedeschi, nel carcere di Monza... ci attendeva un lager di sterminio, organizzato scientificamente perchè gli antifascisti ed i partigiani di ogni nazione europea occupata scomparissero dello faccia della terra senza lasciare traccia... In aggiunta a ciò, noi patrioti italiani dovevano sopportare anche l’umiliante ostilità dei compagni di deportazione delle altre nazioni, perchè... italiano era ormai divenuto sinonimo di fascista, aggressore di popoli pacifici. Faticammo molto per farci rispettare, per con vincere le moltitudini dei deportati... che se eravamo a Mauthausen od a Flossemburg od a Dachau, deportati come loro, era perchè vi erano degli italiani che lottavano come loro contro il fascismo. Gettammo allora il seme per essere accolti e rispettati a parità di diritti e di doveri, fra i popoli della nuova Europa. Ebbene, in quei lager morirono i combattenti della libertà di Bovisio... Il Paese è ancora travagliato da molti gravi problemi, la stessa Costituzione Repubblicana, nata nel clima della Resistenza, incontra ostacoli per la sua integrale applicazione… noi resistenti vogliamo semplicemente rivolgere a tutti i cittadini e specie a coloro che rivestono cariche di responsabilità, un appello alla tolleranza ed al rispetto delle libertà, ricordare che i valori della Resistenza sono un patrimonio umano di civiltà che la nostra generazione ha riscattato dall’oblio, dalle ottusità delle coscienze, per trasmetterlo ai giovani non semplicemente come risultato acquisito della nostra lotta, ma come impegno a restargli fedele... Rispetto della personalità umana, condanna del disprezzo per gli umili sono principi non ancora universalmente applicati, ma potentemente sentiti. Occorre pazienza. La lotta di liberazione era più lotta paziente di trincea, trincea della cospirazione, che impeto di assalto: la libertà è pazienza e richiede pazienza, le sue conquiste sono lente, perchè con la libertà occorre persuadere e dissuadere, non imporre. A. Andermark – V. Pappalettera


19 Aprile 2011

ARTURO

Oltrepo Pavese, Milano, Dongo.

Proiezione del film. ARTURO, la storia dell'ultimo Partigiano vivente che scortò il comandante Valerio a Dongo. Un viaggio nella memoria alla riscoperta delle nostre radici, dove parole copme Antifascismo, Giustizia, Uguaglianza costavano dolore, lacrime e sangue...

foto, visita alla Casa della Resistenza di Fondotoce foto, visita al Parco della Resistenza e della Pace foto, al Parco della Resistenza e della Pace foto, al Parco della Resistenza e della Pace foto, al Parco della Resistenza e della Pace

Ivano Tajetti presidente di A.N.P.I. Barona è il regista del film. Lo zio di Ivano, Renato Tajetti fu ucciso in combattimento a Lodi; assieme ai bovisiani Agostoni e Triulzi.
Intervento del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo, sul tema del valore di legalità e moralità della scelta della lotta partigiana. Bacio Capuzzo fu compagno di fuga dal treno della deportazione del bovisiano Angelo Bignami.


17 Marzo 2011

150oANNIVERSARIO
DELL’UNITÀ D’ITALIA

InCantoItalia; Concerto dei Cori C.A.I. di Bovisio Masciago.

Perchè l’A.N.P.I. festeggia l’unità d’Italia:
Rappresenta uno dei traguardi più importanti della Storia del nostro popolo. Prima dell’unità, cento staterelli regionali sparpagliati sempre in balia delle occupazioni straniere.

foto Manifesto delle celebrazioni foto logo ufficiale dell'anniversario

L’Italia unificata ha acquisito dignità e considerazione nel mondo. Storia, Cultura, Scienze, ed il bellissimo territorio che la compongono, ne fanno da sempre uno dei paesi più belli ed interessanti. Il Risorgimento dava il via alla rinascita dell’Italia. La Resistenza, liberando il paese dall’invasore tedesco e dalla tirannia fascista, portava a compimento il percorso repubblicano e democratico. Centinaia di migliaia di italiani hanno sacrificato la vita per la nostra patria. L’unità nazionale è stata tra i fattori determinanti per la crescita del progresso e del benessere in tutto il paese. L’Unità del popolo italiano si è rivelata fondamentale durante la ricostruzione post bellica e per la tenuta della democrazia. Oggi conosciamo una crisi di valori mai vista, causata soprattutto da chi mette in discussione proprio l’unità nazionale e la Costituzione Italiana, che ne stabilisce i principi fondativi. Per questo secondo noi è giusto e opportuno festeggiare.


12 Marzo 2011

MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE

Assoluto rispetto della scuola pubblica.
foto della manifestazione

Lo chiede la segreteria nazionale dell’A.N.P.I.
“Signor Presidente del Consiglio, i partigiani, gli antifascisti, i democratici dell’ANPI le chiedono assoluto rispetto della scuola pubblica. È suo dovere costituzionale valorizzarla e sostenerla, non insultarla. È inammissibile il trattamento riservato a quanti, ogni giorno, con impareggiabile senso di responsabilità, dedicano la propria vita, accettando misere condizioni economiche, all’educazione dei nostri ragazzi, al loro futuro civile e professionale. Gli insegnanti meritano parole ben diverse da un capo del governo. L’Italia è stanca di essere maltrattata, di vedere maltrattata e minacciata la garante suprema dei suoi diritti, della sua convivenza civile, quella Costituzione nata dal sangue, dal sacrificio di donne e uomini che non hanno esitato un istante a battersi per la libertà del proprio Paese. Rispetto, Presidente. Rispetto.”


28 Gennaio 2011

GIORNATA DELLA MEMORIA

L’umanità ridotta all’osso
Streikertranpor

La Compagnia degli Stracci presenta lo spettacolo “L’umanità ridotta all’osso” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

foto Manifesto Giorno della memoria 2011 foto Francesco Ghianda arrestato alla Breda di Sesto S. Giovanni e Deportato a Mauthausen. ucciso a  Hinterbrünl nei pressi di Vienna foto Copertina del libro Streikertransport foto momento della rappresentazione; L'umanità ridotta all'osso foto Intervento di Giuseppe Valota Presidente ANED Sesto San Giovanni

Giuseppe Valota Presidente A.N.E.D. Sesto San Giovanni (associazione nazionale ex deportati) autore del libro Streikertransport (letteralmente “trasporto scioperanti”,) – La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni, 1943–1945. – racconta dei 553 operai di Sesto San Giovanni finiti nei campi di concentramento nazisti. Duecentotrentuno non ritornarono casa. Suo padre, Guido Valota, fu uno di loro, arrestato alla Breda, e ucciso che non aveva ancora 40 anni durante una “marcia della morte” da un lager all’altro.
Uguale sorte toccò anche al bovisiano Francesco Ghianda residente in Corso Italia al 25. Arrestato in fabbrica il 1 marzo 1944, deportato a Mauthausen e assassinato nei pressi di Vienna il 31 Marzo 1945 perchè incapace di camminare.